mercoledì 16 giugno 2010
Se riapre il Piccolo Mondo antico
Un piccolo giardino ricco di glicini e cipressi, immerso nel romanticismo che si respira sulla riva del lago di Porlezza, ramo italiano del lago di Lugano; unasplendida villa perfettamente tenuta che ha mantenuto inalterata l'atmosfera che si respirava ai tempi di Antonio Fogazzaro; piccoli e grandi mobili, libri, miniature, ritratti che regalano raffinatezza a ogni stanza. E poi quelle poesiedel grande scrittore vicentino scritte dietro alle porte, all'interno di cassetti di tavoli e scrivanie…
Villa Fogazzaro di Oria in Valsolda (CO) è un vero e proprio “piccolo mondo antico”, che il marchese Giuseppe (“Boso”) Roi di Vicenza ha destinato nel suo testamento al FAI affinché lo tuteli con la stessa perfezione da lui stesso garantita in tutti questi anni.
Nei prossimi giorni sarà inaugurata dai primi visitatori soci del Fai-Fondo ambiente italiano.
giovedì 27 maggio 2010
Ritorno del barocco, sul finire del secolo: Hans Makart
martedì 27 aprile 2010
Attivisti ante litteram - partecipazione popolare e segni di azione diretta nell'anticlericalismo italiano
Mi soffermo sul monumento di Piazza Savaoia a Torino. Riporto qui sotto la storia:
Il 18 agosto del 1850 Bottero si fa promotore con Felice Govean, con i deputati Bunico, Bottone, Borella e Josti, di una sottoscrizione per erigere un monumento alle leggi Siccardi, che aboliva il Foro ecclesiastico e il diritto d'asilo. . L'iniziativa intendeva contrastare la reazione clericale sviluppatesi in Piemonte. L'arcivescovo di Torino, monsignor Franzoni, si oppose alla legge tanto da ordinare ai suoi sottoposti di non tenerne conto, e il suo rifiuto a comparire davanti al tribunale ordinario fu la causa che lo portò in galera. Alla sottoscrizione della «Gazzetta del Popolo» aderirono decine di migliaia di elettori e 3 anni dopo, il 4 marzo 1853, il monumento veniva inaugurato in piazza Savoia a Torino. Questa inaugurazione avvenne in un momento molto delicato della vita civile e difendendo le leggi dello Stato, si contribuì a consolidare nei cittadini il rispetto delle leggi.
Tale segno mi porta ad alcune riflessioni:
- l'adesione della cittadinanza ad istanze anticlericali ed un'inasprimento del contrasto con il Papato, dopo gli anni della Repubblica Romana (1849)
- la nascita di movimenti di "attivismo" per sollecitare l'opinione pubblica
- la ricollocazione dei santi sociali torinesi in un contesto di forte contestazoine verso l'istituzione ecclesiastica
- la disposizione di segni e simboli per forgiare politicamente un territorio
- il monumento come momento di educazione della popolazione alla politica
Purtroppo non ho trovato immagini dell'inaugurazione del monumento: l'apparato simbolico della cerimonia, più che il monumento in sé, deve aver svolto il ruolo di importante funzione pedagogica, veicolata attraverso valori estetici che non si possono che chiamare arte.
giovedì 18 marzo 2010
Scuola di Rivara: soggiorno nel Canavese realista
Questa foto conservata al Castello di Rivara racconta molto della Scuola che a partire dal 1860 rese il piccolo borgo canavesano uno dei più vivaci centri di dibattito artistico della Penisola. La foto ci parla della poetica e dell'immaginario cresciuto attorno a questo cenacolo: non solo escursioni tra le valli del Canavese, del Biellese e della Valle d'Aosta , ma anche ammirazione ed emulazione del grande maestro Courbet.
Sul valore di questi soggiorni estivi da un chiaro spunto proprio il maestro Courbet che nel suo "Buongiorno signor Courber" del 1854, conservato al Museo di Montpellier, si rappresenta nell'atto di chiedere il sostegno del collezionista Bruyas per realizzare una sua mostra personale alla prossima Esposizione Universale.
sabato 6 febbraio 2010
Un attimo prima del Piacere
La Galleria Sciarra a Roma è considerata il simbolo della Roma "bizantina", quel periodo che verso il finire degli anni 80 dell'Ottocento vede concludersi il disconoscimento degli ideali risorgimentali verso un accentuarsi di una cultura estetizzante fin de siècle. Teminata nel 1888, nello stesso anno in cui esce il "Piacere", rappresenta bene com'era l'Italia negli anni che vedono il passaggio dagli ideali postunitari al decadentismo.
Giuseppe Cellini mescola elementi della pittura pompeiana, etrusca e rinascimentale e quello che ne emerge è un ritratto che mescola tranquillità borghese e mondanità; sulla strada per trasformarsi in Femme Fatale la donna è rappresentata in un misto tra Venere in pelliccia e nobile padrona di casa: la sposa posa in una boutique del centro e passa al ricevimento con ospiti illustri.
Lo spazio della galleria si fa intimo in opposizione alla speculazione urbana della città postunitaria e va riscoprendosi insieme alla moralità cattolica, il fascino del religioso e il gusto per il barbarico ed il naturale, elementi che a partire dal libro di D'Annunzio segneranno una definitiva cesura con la "Terza Roma" e con i monumenti dedicati ai protagonisti del pensiero liberale in spregio del Papa Re.