mercoledì 27 gennaio 2010

Anna o Vittoria?

Un pezzo d'America. Romantica e selvaggia. Questa è la storia dello Stile Queen Anne (lo stile Regina Anna) che spopola in tutti i paesi di lingua anglosassone sul finire del Regno di Vittoria. Improvvisamente territori sconosciuti ed incolti divengono delle piccole Inghilterre quasi fiabesche. L'industria con i suoi legni curvati al vapore permette di costruire in stili flomboyant, decorazioni fantastiche e segrete come pizzi.
La scoperta di questa moda architettonica mi apre un percorso attraverso l'America ottocentesca in cui i suoi molti revival segnano l'inizio di un diverso modo di vivere, ma anche attraverso le fotografie di Frances Benjamin Jhonston detta "Fannie" (foto in alto).
Lo stile Regina Anna si diffonde in Inghilterra in seguito alla pubblicazione di un libro di Norman Shaw con schizzi sull'architettura del 700 inglese (il regno di Anna d'Inghilterra appunto). Tuttavia lo stile ottocentesco in questo caso non può essere per nulla considerato un revival. Il nome serve solo ad evocare un mondo immaginario, aristocratico e romantico. In cui si poteva fare indifferente la regina, la fotografa o la moglie di un petroliere.
Il fascino delle archietetture americane non sta tanto però nelle storie sociali che raccontano, quanto nell'interpretazione completamente nuova di materiali e stili che sradicati dal contesto storico e culturale d'origine, in cui gli elementi architettonici perdono ogni riferimento per lasciare spazio a nuove forme e sensi proprio come il Gotico Carpenter (a cui spero di dedicare presto un post).