venerdì 16 gennaio 2009

I macchiaoli e la fotografia

Do visibilità a questa mostra interessante al Museo Alinari di Firenze. 

Una selezione particolarmente significativa di circa 200 opere tra fotografie (numerosi gli inediti), dipinti (di Fattori, Signorini, Boldini, Banti. Gioli, Cabianca) e raffronti iconografici. Opere disposte secondo un racconto in cinque capitoli: 1) Roma e la formazione di un codice visivo comune: i modelli fotografici per gli artisti; 2) Firenze e la cultura visiva dei Macchiaioli: modelli, luoghi e personaggi; 3) Banti, Cabianca, Signorini e la fotografia; 4) Un fotografo per i Macchiaioli; 5) La Marsiliana, luogo d’incontro tra pittura e fotografia.
Diventano così evidenti, non senza sorprese, le connessioni tra i due diversi modi di riprodurre la realtà. La fotografia fa propri i canoni estetici e le regole della pittura contribuendo così a trasformare le prospettive e le ricerche artistiche, in particolare dei Macchiaioli. Non pochi utilizzarono le fotografie come strumenti di lavoro, alcuni vollero essere essi stessi fotografi. 
La capacità dell’obiettivo di captare i chiaroscuri, consente all’artista di isolare gli elementi portanti dell’immagine e di mettere in evidenza le qualità dei volumi. La fotografia ha infatti dalla sua uno strumento linguistico formidabile: non deve, come la pittura, separare gli oggetti con linee di contorno, giacché procede per giustapposizioni di macchie di colore e di contrasti luci/ombre.
Grazie al nuovo strumento si fa dunque strada un diverso rapporto con la realtà visiva e diventa possibile una poetica della luce come elemento di un ritrovato naturalismo. Tutto ciò nel contesto di un dialogo tra pittura e fotografia che in Toscana animò, appunto, la cultura artistica della Macchia, così come in Francia alimentò la straordinaria stagione degli Impressionisti. 

Firenze
MNAF - Museo Nazionale Alinari della Fotografia
Piazza Santa Maria Novella 14a r
Dal 4 dicembre al 15 febbraio
Orario: 10:00 - 19:00; chiuso mercoledì

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