sabato 14 marzo 2009

Stile Impero alla Batman

C'è un gran parlare in questi giorni di Versace anche per l'Asta di arredi da lui scelti e che si terrà in settimana. Quello che interessa in questo blog non è tanto la moda quanto piuttosto il ruolo che il made in Italy ha avuto nella rivalutazione dello Stile Impero.

Il ruolo dello stilista è stato quasi quello di un critico militante, riaggiornando in maniera significativa la semantica di un'epoca. Durante gli anni anni '80 (1980), i primi decenni dell'Ottocento si colorano di potere e glamour. Non sono più le tracce di un decennio erede della rivoluzione francese, non sono gli anni dell'ascesa borghese... Diventano gli anni dell'internazionalismo, della supremazia di un'unica elite culturale, di una rappresentazione sfarzosa e laica del mondo. In qualche modo è negli anni '80 del Novecento in cui idealmente inizia una netta distinzione tra il Biedermeier e l'Impero. Per la verità i due stili erano fortemente connessi, ma con lo stilista italiano il Neoclassicismo assume il connotato glamour del potere. Così il Neoclassicismo schizza alle stelle nei prezzi e i paletti dell'antiquariato fanno un significativo balzo in avanti. Poi dalle case di Versace si passa a Madonna che balla eroticamente con le statue di Thorvaldsen ed il gioco è fatto: il discorso su un epoca è compiuto ed il neoclassicismo diventa il figlio di Batman.

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