lunedì 3 agosto 2009

Influenza di Benvenuto Cellini sull'Eclettismo



Il Mito di Benvenuto Cellini venne a svilupparsi dal 700, ma è nell’Ottocento che raggiunse il suo culmine. Le Memorie di Cellini, dettate alla metà del Cinquecento ma pubblicate solo nel 1728, divennero un testo di riferimento per i Romantici. Goethe ne approntò una traduzione tedesca (1796) e tali memorie influenzarono scrittori come Walter Scott e Alexandre Dumas. «Il soggetto principale», come dice John Pope nella sua edizione delle Memorie del 1949, «è la storia di come, nonostante frustrazioni e delusioni, le ambizioni di questo uomo di genio predestinato vennero, almeno parzialmente, soddisfatte». Questo mito sorprese soprattutto il compositore francese Berlioz, che vide nello sculture toscano una sorta di suo alter ego ante litteram, dedicandogli un’opera.
Dal mito, il passaggio verso l’influenza artistica è breve e lo stile eclettico è un fiorire di citazioni su di lui, guardando il Ganimede al Bargello di Firenze è come se si fosse davanti ad una scultura del vittoriano Alfred Gilbert.

Immagini:
Alfred Gilbert , Commedia e Tragedia, 1891, National Gallery of Scotland, Edimburgo
Benvenuto Cellini, Ganimede, 1545, Museo del Bargello, Firenze

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